La melissa è una pianta aromatica, chiamata anche limoncina o citronella, che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. È una piccola pianta erbacea perenne, alta non più di 100 cm, che emana un forte e gradevole profumo di limone.
Carina, mi direte, ma non ha né dei fiori spettacolari e non la si mette neppure nell’insalata, quindi a cosa serve?
Indice
Melissa: a cosa serve?
La melissa, assieme ad altre erbe come la passiflora, il luppolo e la valeriana, fa parte di un insieme di piante definite induttori del sonno, cioè piante che ci aiutano a dormire meglio la notte.
Se dormite come dei macigni allora a voi forse non serve, ma se avete un sonno piuttosto leggero o agitato queste sono perfette. Inoltre, hanno un’azione rilassante e tranquillizzante su tutto l’organismo, utile nei periodi di maggiore stress, sia mentale che fisico, e sull’apparato gastrointestinale, riducendo quindi gli episodi di gastriti e mal di pancia.
Proprietà e benefici
La melissa svolge la sua azione grazie ad un sacco di principi attivi interessanti che, a dispetto del nome, sono direi piuttosto efficaci.
Tra questi citiamo l’acido rosmarinico. Questo acido va ad agire, a livello dei neuroni, sui recettori per la sostanza che ci fa “rilassare”, e quindi anche dormire, cioè il neurotrasmettitore GABA. In particolare permette di diminuire la sua degradazione ad aumentare la sua concentrazione facendolo inoltre legare meglio e per un tempo leggermente più lungo ai recettori. In questo modo la sua azione sarà migliore e più efficace. Il legame è reversibile quindi dopo averci fatto fare una bella dormita non ci resta che svegliarci più carichi e pimpanti di prima!
Agendo sul GABA però non va ad influenzare solo il nostro sonno, ma anche un insieme di condizioni regolate da questo neurotrasmettitore. Infatti, porta ad un rilassamento generale del fisico oltre che della mente, grazie alla sua azione spasmolitica e sedativa, utilissimo per esempio nei casi di disturbi gastrici dati dallo stress (quanti non li hanno mai provati? Oppure sono solo io l’unica cosi stressata?).
Olio Essenziale
L’attività spasmolitica gastrointestinale è legata ad altre particolarissime sostanze chiamate terpeni, le quali sono tra quelle che danno il fantastico odore a questa bella piantina. Esse vanno a comporre, tutte assieme, quello che viene chiamato “olio essenziale”. Viene anche venduto per profumare gli ambienti o fare aromaterapia (mi raccomando l’olio essenziale non è da bere!).
In quest’olio troviamo appunto dei terpeni, tra i quali possiamo citare il citronellale (dal quale deriva il nome di “citronella”), dalla forte nota di limone, e con un importante effetto repellente, sembra, sugli insetti.
Inoltre sono presenti anche flavonoidi che, come si intuisce dal nome, sono in realtà presenti in numerosissime piante, per la maggior parte nei fiori. I flavonoidi sono delle belle molecoline che hanno un’azione antiossidante, quindi permettono di conservare meglio l’olio essenziale, evitando così che si degradi.
Come usarla
La melissa è conosciuta da secoli per le sue proprietà sedative, tranquillanti, e antibatteriche. Veniva usata dai Monaci Carmelitani nel XVII secolo come un macerato di erbe chiamato “acqua di Melissa”, in cui veniva associata con diverse altre piante officinali. Una ricetta riadattata la potete trovare qua, perché la ricetta originale la possiedono soltanto i Carmelitani stessi
E al giorno d’oggi si usa ancora?
La melissa si può assumere in diversi modi, sia in capsule, quindi come pastiglie, che come estratti o tisane. Nella maggior parte dei trattamenti viene generalmente abbinata con altre piante con effetto simile, come passiflora, luppolo o valeriana.
Infuso tisana
Si può preparare tramite un classico infuso, in cui la tisana va preparata al momento dell’uso. In questo caso si assume una tazza da 250 g di tisana 1-3 volte al giorno. Per preparala, le dosi sono quelle generalmente indicate dal farmacista. In particolare è consigliabile l’uso di 10-20 g di droga per un litro di tisana.
Modi alternativi: Espresso e liofilizzati
Ci sono però anche altri modi per assumerle, come le tisane espresso (per farle è un po’ come fare una sorta di caffè, ma con le erbe, carino no?), oppure tramite preparati liofilizzati da sciogliere direttamente nel bicchiere.
Insomma, ci sono diversi modi, e le posologie variano in correlazione a questi. Ognuno ha i suoi pregi e vantaggi, per trovare quello più adatto a voi vi consiglio di rivolgervi al vostro farmacista o erborista di fiducia, che vi saprà consigliare il metodo più comodo ed efficace.
Perché usare la melissa e non altre piante?
Ricapitolando, la melissa viene indicata per l’utilizzo come rilassante generale, debole induttore del sonno e contro i disturbi gastrici. Io consiglio di iniziare usando la melissa, rispetto ad altre piante come per esempio alla valeriana, perché il suo effetto è molto più blando. Se poi non vi sembra funzioni proprio allora magari cambiate e rivolgetevi a qualcosa di più forte. La melissa infatti non crea dipendenza, ha un effetto sedativo leggero che permette un maggiore rilassamento e quindi un sonno migliore e più ristoratore. È meno potente della valeriana, e per svolgere la sua azione serve meno tempo, in genere circa una settimana di utilizzo (rispetto alle tre settimane della valeriana!).
Melissa: controindicazioni?
Prima di usare qualsiasi sostanza naturale come integratore alimentare vi consiglio sempre di consultate il vostro medico.
La melissa è considerata una pianta piuttosto sicura, senza particolari controindicazioni. Si consiglia però di prestare particolare attenzione alla tiroide, soprattutto se soggetti a problemi, in quanto la melissa potrebbe andare ad inibirne l’azione portando cosi a degli effetti collaterali.
Bibliografia
ma anche spunto di approfondimento,
Francesco Capasso, Farmacognosia. Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali, Springer Verlag, 2011.
Bell’articolo!